Notizie di ordinaria amministrazione 1

L’accoglienza dei richiedenti asilo in Provincia di Frosinone

Uno dei temi ricorrenti in Italia riguarda l’accoglienza degli stranieri, i proclami pro e contro, le promesse e i cambiamenti continui nelle modalità di accoglienza. Vogliamo raccontare come sia stato possibile sopravvivere nell’ordinaria accoglienza in un periodo estremamente complicato e, alcune volte, assolutamente non favorente l’ordinarietà, visto che ancora adesso ci si muove in una ottica di straordinarietà.
Con i Decreti Salvini sull’accoglienza sono stati modificati, nella sostanza, alcuni capisaldi che avevano fatto dell’Italia un modello di accoglienza, rendendo molto più difficile quello che per molto tempo era stato un modello adeguato e preso in esame come “buona pratica”:
- I Centri di accoglienza straordinari sono stati costretti a fare le stesse cose con una disponibilità economica minore, senza più la possibilità di un sostegno all’apprendimento della lingua, senza più sostegno linguistico, senza più la possibilità di un sostegno psicologico;
- Il modello dell’accoglienza diffusa è stato pesantemente limitato con una tendenza a favorire i grandi HUB;
- Lo SPRAR ha cambiato nome, divenendo SIPROIMI , e non ha più potuto accogliere i Migranti richiedenti asilo e non in possesso di status, che hanno stazionato (perché davvero non si può parlare di ‘integrazione’) nei CAS, letteralmente intasandoli. Nei SIPROIMI, ribattezzati da poco in SIA, in ogni caso, le differenze sono state più sfumate visto che il sistema di Seconda Accoglienza funziona abbastanza bene.
- E’ stata eliminata una forma fondamentale di ‘protezione’: quella cosiddetta Umanitaria, che permetteva l’accoglienza di persone in stato di vulnerabilità. Non è stato più possibile accoglierli nel sistema di Seconda Accoglienza SIPROIMI, verificandosi di fatto la situazione per cui proprio le persone più vulnerabili e bisognose di sostegno all’integrazione rimanessero senza aiuto.
Una delle conseguenze del Decreto è stata l’abbandono del sistema CAS da parte di molte cooperative e associazioni per manifesta impossibilità a rientrare nelle spese. Potrebbe essere un risultato voluto, ma di fatto ha creato una situazione nell’ordinarietà molto difficile: per le cooperative che hanno cercato di fare ordinaria gestione dell’accoglienza in una modalità legale e adeguata è iniziato un periodo molto difficile, fortemente condizionato dalle rimesse economiche della Prefettura di turno, tentando di sopravvivere attraverso una oculata e molto attenta gestione economica. Per altre Cooperative è continuata ad essere presente la possibilità di scaricare ogni difficoltà economica sugli operatori e soprattutto sugli ospiti.
Di fatto in una situazione oggettivamente poco favorevole ai gestori CAS sono accaduti fenomeni contrastanti: da una parte la qualità dell’accoglienza è scesa, dall’altra il sistema ha tenuto soprattutto grazie alla buona volontà di alcune cooperative e, soprattutto, di singoli operatori che si sono presi in carico il servizio in attesa di una retribuzione sempre più lontana.
Accanto a questa situazione, il sistema SIA di accoglienza diffusa ha continuato ad operare in maniera costante, anche qui con qualche ritardo nei pagamenti, ma in un sistema in cui funzionano sia i controlli degli Amministratori Locali che del Ministero degli Interni, controlli che hanno potuto essere anche di tipo qualitativo, con visite nelle strutture di accoglienza e interviste dirette agli ospiti. Le differenze tra i due sistemi di accoglienza, i CAS ed i SIASIPROIMI, si sono amplificate.
In tutto questo è arrivata la pandemia.
Quello che vogliamo raccontarvi, come esempio di una capacità di ordinaria amministrazione, è la capacità di un piccolo gruppo di persone, professionisti dell’ambito socio-sanitario, in rappresentanza di Istituzioni locali, come la ASL di Frosinone, Dipartimento di Salute Mentale e Patologie da Dipendenza, come l’Università degli Studi di Cassino, e di Cooperative locali che gestiscono servizi di accoglienza: Cooperativa Ethica, Cooperativa Diaconia, Cooperativa Antea (Enti gestori di progetti Seconda Accoglienza SIPROIMI, attualmente SAI, (Sistema Accoglienza e Integrazione) e l’Impresa sociale Eureka e la Cooperativa La Speranza (gestori di Progetti di Prima Accoglienza). Questi enti, che già erano in partenariato tramite un accordo con la ASL di Frosinone, hanno stipulato un protocollo operativo denominato PASSI (Programma Assistenza, Sostegno, Sviluppo, Integrazione) che implica uno stretto rapporto collaborativo di sviluppo e innovazione, sostegno, studio e ricerca finalizzato alla promozione della salute mentale sia tra gli ospiti che tra gli operatori del sistema. Le cooperative e imprese che partecipano hanno accettato, di fatto, di entrare a far parte di un organismo comune, basato sulla comunità di pratica, che richiede trasparenza, chiarezza nei rapporti, disponibilità al confronto, ricerca della qualità dell’intervento.
Con l’arrivo della COVID la Comunità di Pratica PASSI ha cercato di elaborare una strategia comune che potesse permettere di passare da una straordinarietà straniante ad una possibilità di crescita e sviluppo di ordinaria buona gestione. Nasce il Progetto VirCOV19, un progetto di ricerca che ha permesso di formare tutti gli operatori delle 5 imprese, di elaborare una ricerca azione, basata sullo strumento dei focus group, che ha coinvolto l’intera popolazione ospite delle imprese , rispetto alla corretta informazione, al riconoscimento e contenimento delle emozioni e rispetto allo sviluppo di rapporti tra le persone ospiti basati sulla solidarietà e sull’aiuto reciproco, in una ottica di promozione della salute mentale. La Comunità di pratica PASSI sta operando anche attraverso una serie di strumenti operativi costanti nel tempo: riunioni periodiche tra gli organismi gestionali degli Enti in partenariato, riunioni almeno mensili come comunità di pratica con la presenza del personale tecnico delle Cooperative (psicologi, assistenti sociali, sociologi, antropologi), con discussione dei casi, supervisioni cliniche, elaborazione di strategie di aiuto, elaborazione piani strategici, supporto agli operatori; supervisioni periodiche con gli operatori di base delle cooperative ed imprese impegnati nella gestione quotidiana dell’accoglienza,
Un impegno di ordinaria qualità.

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